Nel profondo della mia anima e nella mia sfera più intima, risiede la mia vena poetica, che ho coltivato sin da giovane grazie a mio padre.
Questa poetica è come un fiume invisibile che defluisce tra pagine essenziali della mia esistenza, plasmando la mia ottica nel vedere il mondo e nell’esprimermi.
Mio padre, un uomo di cultura, di profonde emozioni e di precisione artistica, è stato la mia prima fonte di ispirazione poetica. Crescendo, ho imparato che lui aveva una passione segreta per le parole.
Nei momenti tranquilli, mio padre si ritirava nella sua stanza tra piccoli tesori, nascosti tra vecchi diari e lettere ingiallite, che potevano essere poesie
Le sue parole erano un tesoro segreto, un mondo nascosto di sentimenti e riflessioni che aveva scelto di tenere celato dagli occhi curiosi del mondo esterno. Mio padre amava la poesia, ma per lui era una forma intima di espressione, un modo per dare voce alle emozioni che altrimenti sarebbero rimaste imprigionate nel suo cuore.
Ho scoperto le poesie di mio padre solo dopo la sua scomparsa, quando ho iniziato a esplorare gli angoli nascosti della sua vita
Le sue parole erano un tesoro che aveva custodito gelosamente, e nel leggerle ho sentito di entrare in un mondo segreto, un mondo in cui le emozioni venivano tradotte in versi delicati. Al contrario, io ho deciso di prendere una strada diversa. Ho scelto di aprire il mio cuore e condividere le emozioni che scorrono attraverso di me con chiunque sia disposto ad ascoltare e leggere. Le mie poesie sono una melodia che canta la bellezza e la complessità della vita. Ho imparato da mio padre l’importanza di dare voce alle emozioni, ma ho deciso di farlo in modo diverso, portando le mie parole fuori dal mio mondo interiore e offrendole al mondo esterno.